Come riconoscere un tappeto di qualità: 5 dettagli che fanno la differenza

donna seduta su un tappeto con un libro

Davanti a un muro di tappeti classici o moderni, i colori e i disegni sono il primo elemento che cattura la nostra attenzione. Ma come un esperto di diamanti guarda oltre la brillantezza per valutare taglio e purezza, così un conoscitore di tappeti sa dove posare lo sguardo per scoprire il vero valore.

In Artorient – l’outlet del tappeto a Milano, la nostra missione non è solo offrirvi pezzi eccezionali a prezzi accessibili, ma anche condividere la nostra passione e la nostra esperienza. Vogliamo darvi gli strumenti per riconoscere la qualità dei nostri tappeti con i vostri occhi e le vostre mani.

Vi sveleremo quindi i 5 dettagli fondamentali, i segreti del mestiere che i veri esperti usano per valutare un tappeto. Dopo aver letto questo articolo, non guarderete mai più un tappeto allo stesso modo.

1. Il rovescio del tappeto: la carta d’identità del manufatto

tappeto shirvan perpedil piegato per mostrare il retro, uno dei segnali di qualità di un tappeto

“Per giudicare un tappeto, guardagli le spalle” è una regola d’oro nel mondo dei tappeti. Il retro rivela immediatamente se ci troviamo davanti a un tappeto annodato a mano o fatto a macchina.

Un tappeto annodato a mano mostra un disegno chiaro, preciso, quasi speculare al davanti, con nodi piccoli e leggermente irregolari. Un tappeto fatto a macchina, invece, presenta un retro spesso coperto da un supporto rigido o una trama troppo regolare e impersonale.

La differenza è presto detta: un tappeto annodato a mano in modo artigianale è più bello, con colori più intensi e decorazioni più dettagliate. Non solo, ma l’utilizzo di materiali naturali pregiati e di altissima qualità si traduce in tappeti robusti e resistenti all’usura.

Prestate attenzione anche alla densità dei nodi: più nodi per metro quadrato significano maggiore finezza del disegno e durata nel tempo. Ma ricordate, la quantità non è tutto: alcuni pezzi tribali, autentici e pregiati, possono avere meno nodi ma offrire un fascino insuperabile. E questo accorgimento non vale per i tappeti kilim, che sono realizzati senza nodi, incrociando i fili orizzontali della trama a quelli verticali dell’ordito in una superficie double-face.

2. Le fibre: l’anima del tappeto

La lana di qualità superiore, come quella Neozelandese, è elastica, morbida, con una piacevole sensazione di lanolina naturale. Passandoci la mano, deve risultare ricca, elastica, e quasi “grassa” al tatto. Piegata, ritorna subito alla posizione originale, segno inequivocabile di alta qualità. Diffidate delle lane secche, fragili o polverose: indicano fibre di scarsa qualità, soggette a usura precoce.

Sulla seta, fate la “prova della temperatura“: la vera seta è calda e ha una lucentezza perlacea, morbida, che cambia a seconda dell’angolazione della luce. Se leggermente tirata o compressa torna rapidamente nella posizione originale senza deformazioni.

La viscosa, invece, ha un riflesso freddo, e la sua brillantezza è uniforme. Al tocco risulta morbida, setosa, con una fluidità che le permette di drappeggiarsi piacevolmente.

3. I colori e le tinture: la prova del tempo

dettaglio di tappeto moderno che mostra abrash, la patina tipica dei colori naturali

I tappeti di alta qualità sono colorati con tinte naturali che offrono una straordinaria profondità e armonia visiva. Caratteristica distintiva delle tinture naturali (in particolare vegetali) è l’abrash, piccole e raffinate variazioni cromatiche che danno vita al tappeto, soprattutto quando si tratta di tappeti vintage, o ancora più antichi.

Le tinture sintetiche, invece, generano colori piatti, troppo brillanti e privi di quelle nuances affascinanti che distinguono un pezzo artigianale autentico. Imparate a cercare l’abrash, una firma discreta e preziosa che certifica l’autenticità del manufatto.

4. I bordi e le frange: la firma dell’artigiano

dettaglio bordi e frange di un tappeto di qualità annodato a mano

In un vero tappeto annodato a mano, le frange sono la continuazione naturale dell’ordito, mai cucite o incollate. Le cimosse laterali, rifinite con una cucitura a mano detta “festone”, proteggono i nodi esterni e presentano irregolarità che confermano la mano artigianale.

Nei pezzi industriali, invece, queste parti sono spesso incollate, cucite in modo regolare e privo di fascino, o sostituite da materiali sintetici.

5. La “mano” e la consistenza: le qualità intangibili

La “mano” è la sensazione generale di morbidezza, peso e flessibilità che un tappeto offre quando lo si tocca o solleva. Un tappeto pregiato ha una struttura densa ma flessibile, che si può drappeggiare e piegare senza danneggiarsi.

Ora possedete le chiavi per leggere un tappeto. Non siete più solo spettatori, ma conoscitori capaci di apprezzare l’autenticità e di fare un investimento destinato a crescere in bellezza e valore nel tempo.

In Artorient, ogni tappeto è una storia di qualità certificata che attende di essere letta. Venite dunque nel nostro showroom di Milano non solo per ammirare la nostra collezione, ma per mettere alla prova le vostre nuove competenze. Toccateli, girateli, fateci domande: i nostri esperti sono a disposizione per guidarvi e per dimostrarvi, dettaglio dopo dettaglio, cosa significa la vera qualità.

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